AAA cercasi anime-ostie riparatrici

Vogliamo “impropriamente” utilizzare questo annuncio per farci eco della voce della Vergine Santa che a Manduria chiede Riparazione. Come chi pubblica un annuncio sul giornale alla ricerca di operai, così vogliamo pubblicare questo annuncio per cercare anime-ostie riparatrici da impiegare nella Vigna del Signore.

Non si tratta di un lavoro che comporta sforzo e sudore ma bensì di un dono, dell’offerta di sé stessi.

Se a molti può sembrare un impiego corroborante e faticoso agli occhi di Dio è come occupare la parte più alta di una scala dirigenziale. La ricompensa? Essere in Gesù con tutta l’anima.

Dalla Sapienza Rivelata del Dio Vivente, Debora, anima-ostia riparatrice chiamata a questa missione, meditando durante la sua sofferenza così scrive:

“…Questi dolori, che mi danno una grande pena, mi fanno riflettere sulle svariate piaghe che l’uomo consegue a causa dei peccati che le hanno attirate, o semplicemente penso a coloro i quali si sono offerti all’amore di Dio, mediante la propria sofferenza che è quanto di più caro e prezioso possiamo offrire.

La nostra felicità verrebbe se imparassimo a vivere nell’imitazione di Gesù fattosi servo sofferente per nostra salute e nostra realizzazione. Egli, l’umile dal Cuore trapassato, ci mostra come può essere vinto il dolore, se ne è l’Amore il timone che lo conduce, nelle ore della vita in cui sperimentiamo la moltitudine delle bellezze preparate per noi!

Chi può dire: “Il sofferente non può essere felice?”.

Non è la malattia, sia essa del corpo o dell’anima, a rendere un essere umano men che terra riarsa, ma la colpa che esso, con tanto fare, si è procurata. In realtà se sei di Dio, Pazientissima Sapienza, non puoi non aumentare in donazione e generosità se si avrà amato soffrendo.

La cima della montagna non è poi così lontana e se si pensa che è Cristo, con Maria Vergine, che vi conducono, allora si avrà subito voglia di mettersi sul cammino della conversione.

Che bello, Signore, essere come delle spighe di grano dalle quali verranno fuori le piccole anime ostie! Pigiaci, dolcissimo peso, e dal nostro frumento-umiltà, impasta e fa lievitare nell’Amore.

Io desidero essere come un granello caduto nella terra-giardino del Tuo Cuore, ove l’humus Tuo Santo, mi darà la possibilità di ottenere un’umanità risvegliata. Unisciti a me e dammi in cambio di unirmi ai miei fratelli, adesso che soffro!

Aldilà del mio terreno-giorno possa la Tua pianticella essere trapiantata sul monte alto e sicuro del Tuo Nome.

Io veglio intanto attendendo, ma non me ne dolgo del mio dolore. Eppure è questo che mi ricorda che sei accanto a me e desideri vivere nella mia esistenza.

Mi basta che Tu mi giri e mi rigiri nella Tua “manna” e che, spiritualmente, abbia a rinfrescarmi nella Tua divinità.

Non stare in pensiero per me, Sposo mio; almeno dagli affanni prenditi riposo, poverello che mi strappi il riparo. Non Ti avvilire, Amor mio: stare su questo legno1 (letto della sofferenza) è palese beatitudine!

Cantami un inno perché io speri che il mio dolore possa aumentare e poter così fare voli con l’anima per trovare chi si è perso e visitare chi è stato ritrovato. Quest’universo che mi circonda è ormai troppo piccolo per quest’anima che ha ottenuto il vagare con le ali e visitare sulla via i poveri figli!

Dammi di diventare un sacrificio vivente2 (una persona-sacrificio) e nascosto che pare da fuori inutile e coperto di oltraggi ma, da dentro, bello e splendente pronto per il suo Re. Dammi il Tuo vestimento nell’acerba prova, toglimelo nella piumosa calma! Non invano sarò andata se, a Tua e mia Madre, mi sarò affidata.” (10 luglio 1999)

Tutto il Messaggio di Manduria è un continuo richiamo all’offerta, alla libera e consapevole scelta di essere di Dio, con Dio e in Dio in ogni momento della vita specialmente nelle prove.

“…Il Signore vi ama e vi guida attraverso le prove: consentite al Mio Divino Figlio di chiamarvi con l’offerta totale anche se soffrite molto. Solo in questo modo raggiungete la meta che vi continuo ad indicare…” (23.10.2001)

L’adesione a divenire anima-ostia presuppone un’intima unione con Gesù che solo con la costante preghiera, adorazione e unità intellettiva può pian piano conseguirsi. Al desiderio della creatura risponde la Grazia del Creatore.

“…Gioite di restare accanto al suo dolore e offrite quello che potete…” (16.7.2008)

Vogliamo dunque estendere questo accorato appello a tutte le anime e chiediamo a quanti lo faranno proprio di divulgarlo agli altri perché è attraverso l’offerta che si ottiene la Riparazione.

Riparazione vuol dire anche diffondere il Messaggio d’Amore di Dio dato a Manduria affinché il male sia contrastato e sempre più anime possano decidere. I servi adoratori e riparatori hanno un’alta missione all’interno del progetto di Dio.

“…Il tempo dirà quanto mi siete state care anime riparatrici in cui riposo dopo il vagare di secoli in cui vedo fango e miseria agglomerarsi a purezza e bellezza…” (25.3.2004)

Importanti quanto urgenti sono le promesse che si celano dietro le anime-ostie riparatrici che non solo avranno beneficio nell’anima ma:

“…Io ti prometto che porrò la Mia pace tra gli abitanti del mondo se un grande numero di anime – ostie riparatrici – si porranno in stato di completo abbandono al Mio volere. Io bilancerò il disequilibrio provocato dai folli, controbilancerò con le donazioni di queste anime..” (Gesù 10.3.1999)

Vogliamo chiudere questo appello con la richiesta che viene direttamente dal Cuore della Madre:

“…Ho tante pecore che debbo richiamare…potrete aiutarmi?”

Ognuno di noi dia la sua risposta!

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