Riportiamo di seguito una vecchia intervista di Padre Valleti a Debora dove emerge l’aspetto della Misericordia Divina e facilmente si comprende attraverso le chjiare e semplici risposte della ragazza, come per bontà di Maria SS.ma e per il Sangue Prezioso del Suo Figlio Gesù, molti di coloro che il mondo considera reietti saranno pietre miliari.

 

P: Mia cara ragazza, perdonami se continuo ad osservarti ed a porti delle domande che nascono spontaneamente, direi alimentate anche dal tuo semplice sapere. Direi proprio che è una gran Maestra Colei che ti istruisce pazientemente e ottimamente. Varie volte ti ho ascoltata pronunciare una frase che ripeti in diversi argomenti quando tratti le tue meditazioni; tu parli di consenso deliberato nel peccare e delle colpe commesse perchè oppressi dagli altri. La Signora del Cielo ti ha forse spiegato in merito qualcosa?

D: Sì, facendomi toccare con mano le diverse situazioni nelle quali l’uomo si viene a trovare. E’ vero che per commettere un peccato serve la materia grave del fatto e la piena volontà di volerlo compiere, ma è pur vero che talvolta si può concorrere nel cadere in colpa per una situazione non chiara.

P: Vuoi dire in modo diretto o indiretto?

D: In entrambi in modi vari fattori possono determinare l’errore che compio, anche se con ciò non voglio giustificare nessuno, ma è di vitale importanza che al futuro penitente sia data l’opportunità del riscatto mentale!

P: Cosa vuol dire riscatto mentale?

D: Il peccatore che si avvicina alla Misericordia di Dio deve chiedere per prima cosa, dopo aver rimesso la propria colpa nella mani di Cristo Signore presente nel sacerdote, di allontanare dal proprio cuore e dalla propria mente, residui di ricordo che potrebbero sfociare in crisi di sfiducia che devastano il rapporto con Gesù, non dando il giusto valore alla famosa frase: “Va’, i tuoi pecccati ti sono rimessi”.

P: Aiutaci a capire meglio cosa vuol dire volere deliberatemente peccare e allo stesso tempo non essere liberi della scelta che si sta per fare.

D: Sappiamo da sempre che nella teologia cristiana il pensiero è sede della volontà e perciò uccidere col pensiero o accettare compromessi solo a livello mentale, è grave tanto quanto l’azione compiuta; dunque se l’intelletto dell’uomo è soggiogato dall’ambiente in cui vive, reso schiavo evidentemente da una condizione di ignoranza, oppresso da una famiglia rigida e severa contraria agli insegnamentei cristiani, comprendiamo come esso sia dominato dal male più che dal bene. La Vergine Santissima, durante questi anni, mi ha insegnato a rivolgermi con bontà e dolcezza al malato interiore offrendo un consiglio che deve valutare le responsabilità, se esse siano state dirette o indirette.

P: Qual è la categoria di persone che sbagliano in modo grave a causa delle varie pressioni che elencavi?

D: Sicuramente sono i più giovani, i quali faticano molto per crescere con ideali veri e sicuri; in effetti vediamo come i ragazzi vanno incontro alla morte e quindi sfidando la morte, vogliono la morte, ma senza volerlo pienamente. La loro mente è ossessionata dalla violenza, ma il cuore rimane simile al cuore di un passerotto che compie azioni cattive senza necessariamente odiare Dio e la Madonna.

P: Interessante affermazione: fare il male senza odiare Dio. Ricordo che un giorno in un incontro di preghierea a cui partecipavo anche io, tu dicesti che la Madonna, a seguito di una tua preghiera sui nemici, ti rispose: “Nemico non è l’uomo dell’uomo, ma è satana tra gli uomini”.

D: E’ un dato di fatto questo e se ancora non lo abbiamo compreso richiederà ancora nel tempo la conoscenza della vita celeste e terrena. Da questo si capisce che pochi sono disposti a perdonare e solo perchè non si considera che si può aver compiuto un grosso male, anche perchè vittime a propria volta del male. Quanta compassione abbiamo quando ci capita di vedere, attraverso la scena di un documentario, le condizioni poco felici di tanti popoli assoggettati per povertà ad altri! Pochissimi meditano che l’uomo è più di una macchina mossa da diversi pulsanti in senso positivo o negativo.

P: Un giorno, da un noto carcere italiano, un detenuto mi ha indirizzato una bellissima lettera, direi toccante, e tra le rige leggevo, con mio stupore, il bene che ne era scaturito dal consiglio che avevi mandato per anni grazie alle lettere. Dunque il segreto per superare la paura di fronte alle insidie che possono giungere da un uomo di una ben nota cattiva condotta, sembrerebbe proprio quello che la “Signora delle visioni” ti raccomanda.

D: E’ un’analisi che può divenire introspettiva quando mi trovo davanti ad uno specchio e rifletto sulla mia condotta. Per abbandonarmi a Gesù liberatore, debbo sapere perdonare anche me stesso; talvolta un notevole ostacolo alla santità è credermi totalmente inquinato perchè ho commesso il male o qualcosa di molto doloroso. Pensare con freddezza e con un inizio di fede alla circostanza che si era venuta a creare nel tempo che mi ha spinto a fare azioni non degne di Dio, può essere un metodo educativo e pedagogico.

P: Allora tu se buona e manderesti tutti in Paradiso.

D: Se sono buona lo sa Dio; Dio è Padrone del Paradiso e ci manda chi vuole mandarci! Io cerco con un linguaggio semplice di fa conciliare il dolore e la contrizione con la speranza che l’Occhio Paterno di Dio mi segue, volendo iil mio bene e perchè io realizzi in me stessa il Suo Disegno.

P: Alcune definizioni del Catechismo ti appaiono troppo rigorose?

D: No, se vengono applicate nella giusta maniera, coniugando la libertà che ci è stata data con una fedeltà che dobbiamo difendere.

P: Tu dici una cosa profonda che mal consideriamo: le situazioni nelle quali ci veniamo a trovare divengono spesso, senza accorgerci soffocanti, tanto da svuotarci da ogni moralità e da ogni rispetto. Grazie per la tua parola rivolta a tutti quei giovani che l’attendono e con l’augurio: siate misericordiosi e troverete Misericordia. Vi dò la mia benedizione.

(Tratto da “La Vergine dell’Eucaristia” – Settembre/Ottobre 2000)

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